La mostra “Salvore, viaggio nel passato” venne allestita dal Museo civico di Umago dal 30 novembre 2012 al 28 febbraio 2013. L’iniziativa faceva parte del progetto finalizzato all’elaborazione del fondo museale e all’acquisizione della conoscenza storica, ponendo le basi per la creazione della futura mostra permanente nello stesso Museo.

Il territorio di Salvore, inscindibile dallo sfondo del suo panorama, è costituito da vallate fertili e da colline naturali che attraggono e stregano l’uomo già dai tempi preistorici, obbligandolo a restare e a lasciare qui le proprie tracce.

Ringraziando i custodi del patrimonio e gli amanti di questo luogo, oggi tutti insieme possiamo viaggiare nel passato di Salvore e conoscere una delle più preziose eredità del suo patrimonio culturale.

Questo patrimonio culturale e storico, in cui si intrecciano battaglie, monumenti in pietra, relitti di navi, commercio marittimo, ma anche battane, stanzie patrizie e lussuose ville, viene ancora illuminato dal faro, che un tempo emanava una luce più importante della vita stessa. Di questo fatto erano ben consapevoli gli antichi abitanti di questi luoghi, che ci lasciarono il detto latino: Navigare necesse est, vivere non est necesse!

La mostra trae origine dal fondo archeologico scaturito dalle ricerche svolte nel 1995 e 1996 nel porto di Salvore e dalle tre collezioni private di Danilo Latin, Diego Makovac e Moreno Degrassi.

Le nuove conoscenze sulle genti che vissero qui nel passato incentiveranno i salvorini e noi a preservare, a svolgere ulteriori ricerche e a presentare il nostro patrimonio culturale.

Salvore oggi.

S. Giovanni di Salvore costituisce precisamente l’ultima estremità di quest’agro; il porto formato da natura è rafforzato dall’arte, vedendosi ancora a pelo d’acqua nelle basse maree le vestigia di un molo il quale riparava la stazione delle navi dagli impeti del mare che viene dal fondo del golfo. Fu, come penso, comune da sè l’antico Salvore, e borgata non ispregevole, la quale meno doveva la sua esistenza all’agro circostante, quanto al trovarsi posta sull’estremità di un promontorio, a doppiare il quale per venire a Trieste o passare in Aquileia, le furie di Bora non sempre permettono, e la stazione delle navi è necessità prodotta da fisiche condizioni”.

(Pietro Kandler – Trieste, 23 Maggio 1846)

Savudrija, Giuseppe Rieger 1845.
Savudrija, Giuseppe Rieger 1845.